Quasi tutti conoscono il “Bosco Verticale” a Milano, un complesso di due palazzi, in uno dei quartieri più glamour e costosi della città. Dove architettura e vegetazione si fondono. I residenti così possono vivere tra il verde, respirare un po’ di aria pulita e avere tutti i confort di un appartamento di lusso.
Esiste però un’altra struttura molto simile a Eindhoven, nei Paesi Bassi. Si chiama il “Bosco Verticale Trudo”. E’ stato progettato, come quello di Milano, da Stefano Boeri Architetti, ma ha una nuova funzione, quella di social housing. L’obbiettivo dell’architetto, infatti, era quello di unire il progetto urbano, che fonde architettura e natura, con un obbiettivo sociale.
Gli appartamenti sono calmierati e accolgono soprattutto giovani coppie, persone con reddito medio-basso. Ma tutti di alta qualità e dove ogni balcone accoglie moltissime specie di flora.
Trudo Tower Eindhoven: un progetto di social housing
La struttura è formata da 19 piani e ospita 125 unità abitative, ognuno di circa 50mq. La terrazza, però, permette di espandere lo spazio fino a 4 mq, un micro ambiente formato da un albero e circa 20 cespugli.
In totale si possono calcolare 125 alberi di specie diverse, anche molto rare e circa 5.200 arbusti e piante di piccola taglia. Situate in tutte le quattro facciate e per tutta l’altezza di 75 metri. Un lavoro immenso, che ha richiesto anche l’aiuto e la collaborazione dello Studio Laura Gatti, agronoma, ma anche del vivaio Van Den Berk e lo studio DuPré Groenprojecten. Una cooperazione già avvenuta e testata per il Bosco Verticale di Milano e approvata a pieni voti. Il verde, però, richiede una manutenzione e una cura costante, ci devono essere interventi di potatura, innaffiamento, qualche travaso e quindi si è affidato il tutto ai giardinieri volanti. Per gli impianti invece c’è Sint Trudo. Si può affermare che il progetto complesso del Bosco Verticale di Milano si è ampliato con il Trudo Vertical Forest, attraverso questa doppia sfida.
Interni e architettura del Trudo Vertical Forest a Eindhoven
Per realizzare l’intera struttura, molto alta, con i migliori materiali e in più con la presenza del verde, ci sono volute molte risorse finanziarie. Ma si è cercato di contenere i costi trattandosi di abitazioni per famiglie e persone in difficoltà economiche. Trenta appartamenti sono stati dati a richiedenti asilo, rifugiati politici o chi ha delle disabilità, che possono vivere con circa 633,20 euro al mese. Quindi si sono utilizzate tecniche costruttive di ultima generazione e la prefabbricazione per una gran parte dell’edificio. In generale comunque si è cercato di ottimizzare le risorse che servivano al progetto. Alla fine però ogni unità di 50 mq può avere una bella entrata, un bagno, una cucina, una camera da letto e addirittura una zona living, dove poter mettere un bel divano e un tavolino. Per non parlare del terrazzo, dove potersi rilassare, senza essere visti, circondati da una piccola porzione di verde, che qualcuno non potrebbe nemmeno permettersi, perchè ormai è considerato un lusso, soprattutto negli appartamenti.