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Avete mai sentito parlare di tadelakt? Immaginate un mondo in cui non dovrete più passare il sabato mattina a strofinare le piastrelle e le fughe della doccia del vostro bagno da sporcizia e muffa. Ebbene, questo mondo esiste e non ci riferiamo solo all’utilizzo di lastre di pietra grandi, pesanti e molto costose.
Probabilmente ultimamente vedrete sempre più spesso nei vostri feed questo look da bagno intonacato e oggi gli diamo un nome ufficiale: tadelakt.
La parola stessa “tadelakt” deriva dall’arabo e significa “strofinare” o “impastare”, il che ha senso quando si scopre come viene installato. Sebbene possa sembrare “moderno” e “di tendenza” in questo momento, in realtà si tratta di una tecnica utilizzata da secoli in Marocco e, sebbene abbia l’aspetto di un intonaco veneziano tradizionale o di un intonaco di calce, si differenzia per la sua impermeabilità, idrorepellenza e resistenza alla muffa, che lo rendono ideale per bagni e cucine.
Il processo di installazione è evidentemente piuttosto laborioso. Mentre per gli intonaci minerali come il veneziano bastano due o tre mani, il tadelakt richiede da sei a sette mani con l’aggiunta della brunitura e – cosa che lo rende davvero magico – dell’applicazione di un sapone a base di olio. Evidentemente, il sapone strofinato sulla superficie reagisce con la calce dell’intonaco formando una sostanza chiamata stearato di calcio, insolubile (cioè impenetrabile).
Il punto è questo. Poiché il tadelakt è privo di giunture e a tenuta stagna, se una parte della superficie si danneggia, è necessario sostituirla interamente. Non è possibile rattopparlo o ripararne una parte perché, purtroppo, si manometterebbe l’impermeabilità.
Come già detto, il tadelakt è più indicato per le zone in cui sarà continuamente colpito dall’acqua, come il bordo della doccia o la zona del lavandino. È vero che si può usare su tutte le pareti del bagno o della cucina, ma per risparmiare sui costi di installazione, sarebbe meglio optare per un intonaco tradizionale (naturalmente resistente a muffe e funghi, ma non all’acqua) su altre superfici.
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