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Arredamento d’altri tempi. O forse no. Rifarsi a stili e colori tipici degli anni ’70 è una moda alquanto diffusa ultimamente.
Tra gli ambienti più gettonati, il soggiorno, anche se sono cambiati i modi di vivere, la disposizione dei mobili e la loro funzionalità.
Per prima cosa, occorre scegliere oggetti d’arredamento che rispecchino appieno lo stile anni ’70 nelle tinte e nei modelli.
Preferibilmente senza gambe, con schienale basso e linee arrotondate. Dai più classici in pelle ai più stravaganti con colori fluo. I divani sono un must dell’arredamento anni ’70.
Lo stesso si può dire delle poltrone, da disporre su larghi tappeti a pelo lungo o dalla fantasia optical. In ogni caso, si tratta di sedute concave, con schienale abbastanza largo e avvolgente, a formare un tutt’uno con i braccioli. Diffusissima anche la poltrona a sfera.
Le sedie, dal canto loro, possono essere in vetroresina o plexiglass, ideali se nel soggiorno è incluso anche un tavolo da pranzo.
Bassi, in metallo o materiale plastico, con forme geometriche o sbarazzine. In legno, invece, i supporti su cui appoggiare TV o giradischi, immancabili come il mobile da bar, solitamente disposto in un angolo, con superfici laccate, motivi astratti e ante minimal.
Si possono includere ripiani a giorno su cui collocare libri e dischi, e una libreria string in metallo bronzato, con mensole trasparenti e ante lucide.
A sospensione con dettagli pendenti. Oppure plafoniere, qualora il soffitto fosse troppo basso. In alternativa, lampade con paralumi in stoffa o piantane ad arco.
Atmosfere calde e accese. Ecco perché risulta opportuno giocare con i colori per un perfetto arredamento anni ’70. Tonalità della terra per pareti, tappeti, tessuti.
Oppure arancione, giallo, rosso, verde, blu navy. Consigliata anche la carta da parati con disegni geometrici, fantasia optical (abbinata a cuscini e divani) o jungle: fiori e foglie come a creare un groviglio naturale.
Sono indicati anche il bianco, il vaniglia e il giallo crema, capaci di infondere luminosità al soggiorno. Se in contrasto col nero, sono il massimo del vintage.
In linea con la concezione dello spazio diffusasi all’epoca: non più un salotto da esposizione, ma un luogo da vivere quotidianamente.
Ecco perché, se si decide di rivestire le pareti, serve puntare su pavimenti più moderni. Viceversa, se si utilizza, ad esempio, la moquette, i muri dovranno essere più luminosi e neutri.
Un contrasto che è necessario creare, per alleggerire lo stile, anche qualora si scegliesse graniglia di marmo, parquet o piastrelle per il pavimento.
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