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Anche in questo 2023, l’inizio dell’anno nuovo corrisponde ai saldi invernali, appuntamento tanto atteso da tutti, soprattutto in un anno di grandi aumenti come questo.
Il 2022, infatti, si è chiuso con dei picchi d’inflazione, aumenti generali delle materie prime e malessere generale nel settore acquisti rendendo questo momento ancora più agognato dai consumatori.
Ma da quand’è che esistono i saldi? Quali sono le origini? E come siamo arrivati alle attuali normative?
I saldi hanno ormai una storia piuttosto lunga alle spalle, ma precisamente il loro inventore è Simon Mannoury, il fondatore del primo grande magazzino di Parigi fondato nel 1830.
Il signor Mannoury aveva intuito che svendendo i capi della collezione appena passata, a fine stagione, avrebbe potuto facilmente svuotare il negozio attirando la clientela grazie a una percezione di affare e scarsità.
In Italia, invece, i saldi sono arrivati molto tempo dopo, in epoca fascista, nel 1939.
Il Governo fascista aveva approvato la liquidazione e la vendita a prezzi scontati, ma a differenza di oggi, non esisteva un periodo preciso, anzi potevano essere fatti tutto l’anno.
L’obiettivo era aiutare i commercianti a combattere la concorrenza agguerrita.
Con la caduta del fascismo, però, si perse la legge che li tutelava e i saldi nel commercio erano senza regole.
Soltanto a partire dagli anni ‘80, c’è stata una regolazione dei saldi che è ancora in vigore oggi: 2 volte l’anno per circa 4 settimane. I periodi sono stati imposti dal Governo e se non vengono rispettati i commercianti sono punibili con sanzioni.
Inoltre, nel 2005 sono state introdotte altre specifiche di legge che hanno, ad esempio, introdotto l’obbligatorietà dell’inserimento del prezzo da scontare e del prezzo scontato con la percentuale dello sconto ben visibile e la possibilità di reso in caso di merce difettosa.
In generale, il mondo del commercio d’abbigliamento, con i saldi, ha ispirato molti altri settori rendendo gli sconti una consuetudine che ormai fa parte della nostra quotidianità.
Ne sono prova il Black Friday, introdotto dagli Stati Uniti e ora diffuso in tutto il mondo, oppure il Cyber Monday dedicato alla tecnologia.
Ma non solo saldi in momenti specifici. Le promozioni e le offerte come i prendi 3 paghi 2, oppure le prove gratuite sono diventate uno strumento per attirare clienti nuovi e fidelizzarli.
Basti pensare alle prove gratuite di servizi, agli abbonamenti con mesi regalati, oppure ai bonus dati per attrarre potenziali clienti e premiare quelli fedelissimi – come possono essere i bonus scommesse – nel mondo dell’intrattenimento online, i punti del supermercato per i clienti più costanti, o gli sconti personalizzati se si superano determinate soglie di spesa.
Le stime per questi saldi invernali del 2023 sono incoraggianti: si prevede una spesa complessiva di circa 4,7 miliardi di € che dovrebbe coinvolgere circa 15 milioni di italiani.
La stima indica una spesa per famiglia di circa 304 € e una spesa personale intorno ai 133 €.
Se si realizzeranno questi numeri, la crescita sarà del 10% rispetto all’anno scorso e questo aumento è giustificato dall’enorme desiderio degli italiani di risparmiare qualcosa a fronte dei grandi aumenti causati dall’inflazione.
Si ricorda che per una consapevole esperienza di acquisto, i clienti hanno sempre diritto a restituire la merce entro il periodo previsto dalla legge, possono richiedere di vedere il prezzo originale e la percentuale di sconto se questa non viene esposta come da normativa e devono essere favoriti i pagamenti tramite carta e, in generale, cashless.
Con queste ottime premesse, la Confcommercio ha dichiarato che questa crescita positiva porterà maggiore liquidità oltre che guadagni.
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