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Ci sono alcune cose importanti da sapere per quanto riguarda la pulizia della casa e il disturbo ossessivo compulsivo. Le persone che non hanno familiarità con la realtà del disturbo ossessivo compulsivo spesso usano il termine con leggerezza, per descrivere il desiderio di tenere le cose impeccabilmente ordinate.
Queste comuni idee sbagliate non solo sminuiscono l’effetto che il disturbo ha sulla vita delle persone, ma servono anche a isolare ulteriormente coloro che hanno problematiche.
Con questi temi, gli individui possono esteriormente presentarsi come lo stereotipo del disturbo ossessivo compulsivo, ma per loro la pulizia e l’organizzazione non sono piacevoli, sono altamente scatenanti e angoscianti. “Quando le persone che non hanno il disturbo ossessivo compulsivo dicono ‘sono così ossessivo compulsivo’, non provano quella paura e quell’ansia”, afferma Annabella Hagen, direttrice clinica di Mindset Family Therapy. “La differenza con il disturbo ossessivo compulsivo è che si ha quella paura, quella preoccupazione”.
“Penso che le persone sarebbero scioccate nel sapere che si può avere un disturbo ossessivo compulsivo e vivere in una casa disordinata”, dice il dottor Patrick McGrath, responsabile dei servizi clinici del NOCD, un fornitore di terapie per il disturbo ossessivo compulsivo.
Per coloro il cui disturbo ossessivo compulsivo è scatenato dalle pulizie, può essere facile cadere in uno schema di evitamento totale del compito. “Nella mia vita, ho attraversato periodi in cui non pulivo la casa oltre il necessario, sapendo che se l’avessi fatto, avrei aperto le porte del mio perfezionismo e la mia compulsione per il “giusto” non mi avrebbe permesso di fermarmi”, ha raccontato una donna affetta da questa problematica.
Quando si scatenano, le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo sperimentano una marea di pensieri, sentimenti o impulsi intrusivi. Nel caso delle pulizie, ciò potrebbe manifestarsi con la paura che toccando il pavimento ci si possa ammalare o che non pulire perfettamente possa far precipitare un evento terribile nel corso della giornata. Questi pensieri causano una forte ansia e, per affrontarli, molte persone passano direttamente all’evitamento.
A volte, se non è possibile evitare un compito, chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo ricorre ad altre azioni (compulsioni) nella speranza di neutralizzare la minaccia.”Quando faccio le pulizie, spesso mi ritrovo a strofinare più volte lo stesso punto finché non mi sembra perfetto. La ripetizione delle compulsioni non solo è fastidiosa, ma spesso mi impedisce di fare cose che vorrei fare. Inoltre, più faccio le mie compulsioni, più mi sento male. Il cervello si convince che la causa scatenante era una minaccia reale. Di conseguenza, la volta successiva l’impulso a evitare e a mettere in atto le compulsioni è ancora più forte”.
Questo processo è quello che i clinici hanno definito “ciclo del disturbo ossessivo compulsivo”. Come si può notare, l’evitamento fa precipitare le compulsioni, il che serve solo a mantenere l’individuo bloccato nel ciclo. Svolgere un compito spaventoso nonostante la paura che provoca è il primo passo per liberarsi dal disturbo ossessivo compulsivo.
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