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Il mercato immobiliare è da sempre fortemente influenzato da ciò che avviene sul territorio di riferimento perché l’acquisto del mattone, pur restando un investimento importante, è legato alla disponibilità economica delle famiglie. Ovvio, allora, che dopo gli effetti devastanti del Coronavirus e del relativo lockdown, gli esperti del campo immobiliare si aspettino delle conseguenze anche sul mercato delle compravendite e degli affitti.
Come cambierà e cosa succederà nel prossimo futuro al mercato immobiliare?
Le agenzie immobiliari hanno potuto riaprire i battenti solo il 4 maggio 2020, dopo oltre due mesi di stop, e le previsioni non sono positive. Il 2019 si era chiuso con poco più di 600.000 operazioni. Per il sesto anno di seguito c’era stato un leggero miglioramento ma si era comunque ben lontani dai dati estremamente positivi precedenti alla crisi mondiale del 2008, quando furono realizzate oltre 85.000 compravendite.
Nei primi 60 giorni del 2020, quando ancora le agenzie erano a pieno ritmo, era già stata registrata una contrazione del mercato pari al 12%. Le previsioni per la chiusura del 2020 sono altrettanto negative perché non solo si assisterà alla diminuzione degli acquirenti ma, di conseguenza, anche al calo del valore delle case perché saranno sempre di meno le persone che potranno permettersele.
Molti temono che per finanziare tutte le spese che lo Stato sta avendo, l’unico modo per guadagnare sarà quello di tassare il mattone, con un incremento delle spese che si aggiungono a tutti gli altri costi già legati all’acquisto di un appartamento. Un altro fattore, dunque, che sicuramente scoraggerà dall’acquisto della prima casa o di un immobile come forma di investimento.
Anche il settore degli affitti non è esente da queste difficoltà e vedrà nei prossimi mesi un netto calo della domanda. La contrazione delle richieste di affitto per breve o lungo periodo viene stimata di almeno il 12-15% rispetto al 2019 e anche in questo caso le agenzie specializzate sono concordi nell’immaginare un generale calo dell’importo medio almeno del 10%.
Gli affitti brevi sono quelli che subiranno la riduzione più drastica perché il turismo è uno dei settori più penalizzati da questa emergenza Coronavirus ed è ancora in vigore il divieto di spostarsi da una zona all’altra d’Italia se non per comprovati motivi. Anche gli affitti a lungo termine, però, assisteranno a delle brusche frenate, legate anche in questo caso a motivi economici.
Con l’aumento della disoccupazione saranno sempre di più le persone che non potranno permettersi di pagare un affitto o che non potranno offrire garanzie per sottoscrivere il contratto di locazione. Pressoché invariato, invece, resterà il mercato degli affitti di lusso e quello nelle zone più prestigiose di tutte le città italiane.
La domanda che molti acquirenti si fanno e che rivolgono agli esperti di settore, non può che essere questa: è il momento migliore per acquistare casa? Il consiglio delle agenzie immobiliari, in questo caso, è quello di mantenere i nervi saldi.
Per chi dispone di un capitale da investire, oppure ha sufficienti garanzie da offrire in banca, acquistare ora può essere un ottimo affare. Consente di riuscire ad accaparrarsi appartamenti di prestigio a prezzi più bassi ma anche di usufruire di mutui ai tassi più convenienti della storia del credito. Più o meno quello che successe subito dopo le crisi mondiali (e di conseguenza anche immobiliari) del 2008 e del 2011.
Chi, invece, non possiede queste caratteristiche deve necessariamente porsi in una situazione attendista anche perché, come la storia passata insegna, i paletti imposti dalle banche per la concessione dei mutui saranno ancora più stringenti e non saranno pochi quelli che si vedranno rifiutare la richiesta di mutuo.
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