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Le nuove tendenze della Milano Design Week

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La Milano Design Week (nota anche come Fuorisalone) rimane uno degli eventi più attesi nel calendario globale del design. La stravaganza di quest’anno ha segnato la prima volta dal 2019 in cui lo show è andato avanti in forma simile alle edizioni pre-pandemiche.

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La combinazione di energia di ritorno e gente del posto curiosa, ha fatto sì che la fiera sembrasse più concentrata, ma ancora gioiosa. Nonostante questo cambiamento, fare il punto sulle tendenze è stato divertente e stimolante come sempre.

Preparati al viola e al verde

Il verde era ovunque, in questa Milano Design Week, compreso il piccolo tavolo Archivio di Cara/Davide, un’opera che ha messo in mostra molteplici tendenze di questa stagione. Anche il viola sta tornando in auge. È apparso in luoghi diversi, dallo showroom dei marchi italiani alla Nilufar Gallery, dove una mostra di opere stampate in 3D ha unito oggetti di design e scultura in vivaci sfumature di ametista e lilla. Anche il verde sembrava essere ovunque. Le sfumature di smeraldo dominavano la casa, rese in pelle, velluto, marmo e altro. Un verde acido leggermente più aggressivo è stato di tendenza negli interni e nella moda per un po’ di tempo, ma la Milano Design Week di quest’anno ha un forte richiamo a toni più rilassanti, simili a quelli dei gioielli.

Gli anni ’80 sono qui per restare

Sei abbastanza giovane da ricordare gli anni ’80, quando il malva era moderno, la scuola italiana di Memphis dominava nel design e Madonna viveva in un mondo materiale? Bene, proprio come la Material Girl, gli anni ’80 sono (ancora) tornati a Milano quest’anno. Sempre all’influente Nilufar Gallery, la designer inglese Bethan Laura Wood ha esposto una serie di mobili le cui strutture tubolari, le curve e le tonalità primarie sembravano un chiaro cenno al gruppo Memphis, reso fresco da audaci motivi ikat ispirati dal suo amore per i kimono Meissen. Parlando di Memphis, il cofondatore del movimento, George Sowden, ha debuttato con la sua nuova accattivante linea di illuminazione, SowdenLight.

Le stanze dei marchi

I componibili dal profilo basso hanno fatto capolino in tutta la città: B&B Italia, Minotti, Molteni, Cassina, Flexform, Edra e altri hanno presentato le nuove versioni in bouclé, camoscio flessibile e velluto di lusso. Erano in gran parte bassi rispetto al terreno. Le proporzioni erano generose; nelle mani dei marchi di arredamento più importanti della città, il componibile diventava una stanza a sé, più simile a un pozzo di conversazione che a un divano.

I designer inaugurano una nuova età della pietra

Era in qualche modo appropriato che l’Italia, patria di alcuni dei marmi più belli del mondo, fosse lo scenario di quella che chiamiamo la “nuova età della pietra”. La pietra era ovunque, dai piani dei tavoli profondamente venati del tavolo Senga di Patricia Urquiola alle superfici di marmo di Carrara. Tuttavia, nessuna azienda ha fatto una dichiarazione più grande degli specialisti della pietra Antolini. Il designer Alessandro La Spada, nel cuore di Milano, ha esposto i suoi prodotti (marmi, cristalli, quarziti e pietre preziose da tutto il mondo) con un effetto spettacolare. Si parte dalle vasche da bagno in pietra massiccia alle impiallacciature microsottili retroilluminate per ingrandire i sorprendenti modelli naturali della pietra.

Il marmo è stato davvero un’arte, un’ossessione e un modo di vivere in Italia. Ciononostante, alla fiera di quest’anno abbiamo notato che i designer hanno giocato con il vecchio materiale in un modo nuovo. Lo hanno infatti tagliato molto sottile per creare la traslucenza; dove una volta c’era la solidità, hanno creato nuove forme grafiche.

La stampa 3D brilla

La gran dama della stampa 3D, Audrey Large, combinava le tradizionali tecniche di colata con forme stampate in 3D. L’esplorazione dei materiali di Triantafylli suggerisce un futuro luminoso per il modo in cui concepiamo la produzione assistita dalla macchina (specialmente per quanto riguarda i polimeri). Un futuro non circoscritto da ciò che è stato ma giocosamente impegnato con ciò che potrebbe essere.

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