Argomenti trattati
La storia della Cinta Senese
Negli anni ’80, la Cinta Senese, un suino tipico della Toscana, era in grave pericolo di estinzione. Solo alcune decine di esemplari sopravvivevano, principalmente presso l’azienda del signor Giuseppe Bezzini. Oggi, grazie agli sforzi della famiglia Bezzini e di altri allevatori, questa razza è tornata a prosperare, diventando un simbolo della gastronomia toscana.
Un’azienda a conduzione familiare
Oggi, l’azienda agricola Simignano, situata a Sovicille, è guidata da Cristina Bezzini e suo marito Carmelo Bulfamante. La coppia ha saputo coniugare tradizione e innovazione, trasformando l’attività di famiglia in un agriturismo che offre accoglienza e degustazioni di salumi di Cinta Senese.
Con quasi 200 animali, la loro azienda è un esempio di come l’agricoltura possa evolversi, mantenendo un forte legame con il territorio.
Il valore della sostenibilità
La gestione semibrada dei suini nei boschi di lecci e castagni non solo garantisce il benessere degli animali, ma contribuisce anche alla qualità dei prodotti.
I frutti dei castagni vengono trasformati in farine e piatti serviti nell’agriturismo, creando un ciclo virtuoso che valorizza le risorse locali. Gli ospiti possono gustare i salumi e altri prodotti dell’azienda, ma anche scoprire le specialità di altri produttori della zona.
Un futuro promettente
La storia della famiglia Bezzini è un esempio di come l’imprenditoria agricola possa contribuire alla valorizzazione delle aree rurali. Con un forte impegno verso pratiche sostenibili e un turismo rispettoso del territorio, l’azienda Simignano rappresenta un modello da seguire. La rinascita della Cinta Senese è un chiaro segnale che la tradizione può convivere con l’innovazione, creando opportunità per le generazioni future.