Formula 1: Il grande ritorno ad Austin dopo lo stop della pandemia

Dopo un anno di assenza, dunque, si riparte proprio dal Nord America, ad Austin, per la nona volta. Sono ben 41 le edizioni del GP Usa finora disputate, alternando 8 diverse località.

Domenica il campionato torna negli Stati Uniti, dopo la pausa forzata dovuta al Covid-19. Dopo un anno di assenza, dunque, si riparte proprio dal Nord America, ad Austin, per la nona volta. Sono ben 41 le edizioni del GP Usa finora disputate, alternando 8 diverse località. Ecco i numeri più significativi delle 41 edizioni.

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Chi detiene il maggior numero di pole?

Ad Austin, la Mercedes ha conquistato le ultime 6 pole. Solo la metà di queste con Lewis Hamilton. Nel 2014 e nel 2015 è toccata a Rosberg, mentre nel 2019 a Bottas. Le prime 2 pole su questo tracciato, sono state assegnate alla Red Bull con Sebastian Vettel. L’ultima pole Ferrari nel GP Usa, risale al 2006, e porta la firma del noto Schumacher. L’anno seguente è toccata alla McLaren, con Hamilton. Ma chi detiene il primato è Senna, con ben 5 pole, le prime 2 assegnate con Lotus e le altre 3 a seguire con la McLaren. Ma tutte sui tracciati stradali di Detroit e Phoenix. Tra i team comanda la Lotus, con ben 10 pole, tutte assegnate dal 1960 al 1986, con la Ferrari seconda a 7.

La classifica dei podi

Hamilton è il pilota con più km in testa nel GP Usa. Dal 2012 ad oggi, solo nel 2013 non è mai stato al comando. Per quanto riguarda i podi, la Ferrari è riuscita ad aggiudicarsene 25, ma ad Austin è rimasta a secco metà delle volte in cui si è corso. Invece ad Indianapolis, ha sempre piazzato una monoposto sul podio. Con 17 podi, si classificano seconde Lotus e McLaren. La scuderia di Woking, però, ne ha ottenuto uno solo ad Austin, nel 2012, con la vittoria di Hamilton. Da allora, il miglior risultato è quello di Alonso nel 2016, con il 5° posto. Nelle ultime tre edizioni, però, non ha fatto meglio di Lando Norris con il 7° posto. Hamilton si è aggiudicato ben otto podi, uno in più di Schumi. Verstappen, nelle ultime due guare, ne ha guadagnati due: uno nel 2018 e uno nel 2019. Nessun podio invece per Leclerc e per Sainz.

Chi ha conquistato il maggior numero di punti

I piloti che hanno conquistato almeno un punto al GP Usa sono centodiciannove. Ventuno di questi, ne hanno ottenuto uno solo. Con 23 punti guadagnati, l’italiano con il bottino più ricco è Jarno Trulli, in 6 gare corse ad Indianopolis con 3 team diversi: Jordan, Renault, e Toyota. A seguire, con 8 punti, Giancarlo Fisichella, con 7 punti Michele Alboreto e Riccardo Patrese, 6 punti Elio De Angelis, infine 5 punti Lorenzo Bandini e Stefano Modena. Con 180 punti, però, comanda Hamilton, nei 9 GP corsi, 20 a gara. Anche se nel 2007 ha guadagnato solo 10 punti per via del diverso punteggio in vigore. L’inglese non ha mai fatto peggio di 4°. Mentre invece, Verstappen, conta un ritiro in 5 partecipazioni.

Vince chi parte in prima fila…non solo ad Austin

Ad Austin, così come anche negli ultimi due GP, ad Indianapolis, il vincitore è sempre stato chi partiva in prima fila. Per quanto riguarda la Ferrari, solo uno degli ultimi 5 successi è derivato dalla pole, nel 2006 con Schumi. Mercedes, per ben tre volte, si è aggiudicata l’accoppiata pole-vittoria. Con un giovane pilota, ha vinto solo una volta. Era Niki Lauda, nel 1975, allora aveva ventisei anni. Mentre, sia Schumi che Barrichello, nel 2002, avevano già 30 anni.

Scritto da Redazione Casa

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