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Se si è in procinto di cambiare la caldaia e di installarne una nuova, si può beneficiare di una detrazione fiscale che viene concessa a chi ha pagato le spese relative alla sostituzione della caldaia l’anno prima della dichiarazione dei redditi. Tale tipologia di detrazione – come è stato reso noto dall’Agenzia delle Entrate – si può richiedere unicamente nell’eventualità in cui venga presentata una dichiarazione dei redditi con modello Unico o 730. L’operazione di sostituzione viene annoverato nell’Ecobonus e nel bonus mobili e fa parte degli interventi di manutenzione straordinaria, dal momento che costituisce una parte fondamentale per il riscaldamento della casa. Questa sostituzione, pertanto, ha lo scopo di incrementare il risparmio energetico.
A ben vedere, sono due le tipologie di bonus che si possono sfruttare per la sostituzione della caldaia, in quanto tale intervento fa parte anche della cosiddetta manutenzione straordinaria: ecco perché si può ricorrere al bonus ristrutturazioni. Se la caldaia è dotata del sistema a condensazione, si può sfruttare l’Ecobonus 2021, proprio perché si tratta di un dispositivo grazie a cui si può conseguire un consistente miglioramento del livello di efficienza energetica della casa.
La spesa, allora, può essere detratta dalla dichiarazione dei redditi, per un importo che viene distribuite in dieci rate, una all’anno, tutte della stessa entità. Per questo bonus non è prevista la possibilità di richiedere la cessione del credito o lo sconto in fattura. La detrazione viene concessa non solo ai proprietari degli immobili, ma anche agli affittuari che hanno un regolare contratto di locazione. A seconda della nuova tipologia di caldaia che si comprerà, cambia la percentuale della detrazione. Essa è del 50% se si procede a una sostituzione con una caldaia di classe A, mentre è del 65% se oltre alla sostituzione della caldaia si provvede anche all’installazione di termoregolazione. Non c’è alcuna detrazione, invece, se a essere installata è una caldaia di classe B.
La procedura da seguire per ottenere il bonus caldaie prevede, in primo luogo, di inoltrare entro il termine dei 90 giorni dalla data di conclusione dei lavori la scheda descrittiva all’Enea. Gli esperti raccomandano di conservare tutti i documenti che certificano il pagamento del lavoro che è stato compiuto, come per esempio le fatture di acquisto o una ricevuta di pagamento; lo stesso dicasi per la scheda redatta dal tecnico in cui devono essere indicate la tipologia di caldaia e le relative caratteristiche, mentre se si è affittuari della casa c’è bisogno anche del consenso del proprietario.
La caldaia deve essere acquistata con bonifico per detrazioni fiscali (bonifico parlante) o tramite finanziamento, in modo che l’acquisto possa essere tracciato e la data di pagamento sia visibile. Non è possibile richiedere le detrazioni fiscali se i pagamenti sono effettuati con un assegno, con denaro contante o carta di credito.
Chi ha in mente di compiere dei lavori di ristrutturazione per la propria casa o li ha già effettuati, quindi, ha la possibilità di usufruire di questa agevolazione Irpef, a patto che gli interventi in questione siano finalizzati al miglioramento sanitario ed energetico dell’immobile.
Attraverso il nuovo decreto rilancio si è previsto di integrare l’ecobonus con un’estensione del 110% la cui validità si estenderà fino al prossimo 30 giugno: un’opportunità a disposizione delle società sportive, delle associazioni e di chi ha una seconda casa o vive in una casa popolare. Per poter fruire di questa occasione è indispensabile che venga garantito il miglioramento energetico di due o più classi energetica; in alternativa è necessaria la sostituzione con una classe energetica più elevata di quella sostituita. Si può ottenere la detrazione del 110% non solo per l’isolamento termico, ma anche per la sostituzione degli impianti termici che garantiscono la fornitura di acqua calda o il riscaldamento.
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