Si possono unire le esigenze di espansione abitativa alla salvaguardia del territorio non cementificato? Decisamente sì, e uno dei modi in grado di coniugare queste due necessità è il
sopraelevare. All’apparenza complesso, la sopraelevazione può invece rivelarsi una soluzione comoda e meno dispendiosa del più classico ampliamento sul piano orizzontale: non serve infatti nuovo terreno, ma si sfrutta in maniera piena la superficie della propria abitazione, in uno sviluppo verticale in grado di proporsi come un vero e proprio teorema per l’edilizia del futuro.
Sopraelevare una casa
Non solo il lato economico, ma anche quello ecologico e sociale: lo sviluppo verso l’alto tipico della sopraelevazione permette di
salvaguardare il verde del territorio, e con esso una serie di spazi d’incontro come i parchi, vero polmone verde delle nostre metropoli.
Certo è che sopraelevare non è comunque una missione semplice. Ecco perché vi proponiamo cinque consigli per iniziare a programmare la realizzazione di un nuovo spazio abitativo nella vostra casa.
Rivolgersi a un professionista
Un consiglio che può chiaramente sembrare ovvio, ma in realtà non lo è. Sopraelevare richiede delle ottime competenze, in virtù di una serie di situazioni e scelte che si pongono durante la progettazione: di quanti piani alzare la propria abitazione, con quale materiale realizzare i nuovi piani, come gestire i lavori e molto altro.
Rivolgersi a chi ha già esperienza nel settore significa riuscire a eliminare, o quantomeno eliminare, eventuali ostacoli o problemi che possono sorgere prima, durante e dopo la realizzazione del proprio progetto.
Consultare i condomini (e non solo)
La sopraelevazione può essere realizzata anche nei condomini (in base alle norme vigenti e al condominio stesso). Solitamente ad avere tale diritto è chi possiede l’ultimo piano, ma può anche essere ceduto ad altri condomini. Importante, una volta deciso di procedere con l’elevazione, è ottenere il
consenso degli altri condomini: in teoria, rispettando i termini di legge, ciò non dovrebbe essere necessario, ma è comunque consigliabile per evitare l’incorrere di eventuali dispute legali e altro.
Meglio prevenire che curare!
Scelta del materiale
Come detto al punto numero 1 di questa lista, la scelta del materiale è tra le più importanti da fare: ci stiamo approntando alla realizzazione di un vero e proprio
nuovo piano abitativo, una sfida da non prendere alla leggera.
Il
legno, da questo punto di vista, riesce a rivelarsi un’idea ben bilanciata e efficace, per diversi motivi. In primis, il materiale è infatti decisamente più leggero di molti corrispettivi, come la realizzazione in mattoni, e permette molto più facilmente la sopraelevazione anche di più piani, non pesando in maniera eccessiva sulla struttura preesistente.
Secondariamente, con il legno è possibile aggiungere dei
prefabbricati, abbattendo così in maniera notevole i tempi di lavori, ritrovandosi in poche settimane con un nuovo piano abitativo perfettamente abitabile (con buon sollievo sia proprio che dei propri vicini e/o condomini).
Infine, il legno è un ottimo materiale per il
mantenimento termico delle stanze, rivelandosi un ottimo compagno del risparmio energetico.
Energia e risparmio
Avere un nuovo piano significa avere diverse
aree in più da rifornire di energia, che sia per esigenze di energia elettrica che di riscaldamento. La scelta di ampliare la propria abitazione va quindi presa in maniera più che ragionata, cercando di analizzare pro e contro di un inevitabile aumento dei costi.
A tal proposito, per
evitare gli sprechi di luce e gas, il già citato legno può diventare una scelta vincente, ma non è da escludere anche l’ipotesi di avere sistemi di
riscaldamento autonomi per i vari piani, così da riscaldare determinate aree esclusivamente in base alla propria esigenza.
Ovviamente da questo punto di vista diventa importante anche la
riorganizzazione delle varie aree della casa, cercando di avere le aree più vissute durante il corso della propria giornata vicine tra loro e viceversa.
Evitare gli abusi
Bisogna fare molta attenzione, cercando di
evitare eventuali scorciatoie, potenzialmente promesse o assicurate da chi ha già affrontato la sopraelevazione. Questo perché un eventuale abuso edilizio può portare a diversi problemi non solo durante i lavori o poco dopo, ma anche dopo anni e anni dalla realizzazione del nuovo piano.
Se infatti in alcuni casi è possibile sanare il proprio abuso edilizio, in altri si rischia un
risarcimento danni o anche l’abbattimento del piano: è questo infatti il caso di una sopraelevazione che danneggi un condominio, o ne mini l’aspetto architettonico.
Se nel secondo caso l’eventuale azione legale può essere intrapresa entro vent’anni, nel primo può essere intrapresa anche dopo decenni, dando la priorità quindi alla struttura del condominio stesso.
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