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Tutti siamo ormai consci di quanto l’ecosostenibilità sia tra le più urgenti questioni che l’umanità deve affrontare. Per quanto distante da noi possa apparire il problema, in realtà ognuno ha la possibilità di fare la differenza. Non sai da dove cominciare: perché non farlo dalla cucina?
Compriamo sempre locale, diminuendo il nostro impatto ambientale a partire dal cibo che utilizziamo. Ridurremo così l’inquinamento da buste di plastica e assaporeremmo un cibo più gustoso. Possiamo restare vicini all’ambiente anche assemblando correttamente la nostra cucina.
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Il risparmio energetico passa dalla conduzione di calore, la quale deve essere quanto più veloce e uniforme possibile. Ciò dipende da stoviglie e pentole che utilizziamo. Cerchiamone composte di materiali conduttori, di una dimensione in grado di coprire l’intero fornello, per non dissipare energia termica.
La cucina deve massimizzare l’ecosostenibilità, a partire dai materiali. Il mercato è ricco di proposte che non danneggiano l’ambiente.
Il primo prodotto green che possiamo inserire è il legno post-consumo, prodotto senza necessità alcuna di dover abbattere nuovi alberi. I pannelli ecologici recuperati possiedono valori di emissione di formaldeide ben inferiori ai limiti imposti dai regolamenti europei. Dunque sono amici dell’ambiente e della nostra salute.
I materiali di scarto fanno tendenza, nell’arredo di casa e delle cucina. L’innovazione tecnologica ci consente di utilizzare pietre naturali riutilizzate – ad esempio dalla lavorazione di marmi e graniti – e ottenere una cucina pulita al 99%. Le resine di assemblaggio, infatti, non potranno essere di riuso.
Affidiamoci inoltre a materiali di ultima generazione, il cui impatto ambientale è molto basso. La prima possibilità è Fenix, composto di cellulosa e resine innovative, atossico e realizzato con componenti naturali liberi da sostanze volatili nocive.
Il Paperstone – marchio registrato – è utilizzato per ante, pannelli e strutture ed è elegante da vedere, forte di un design sorprendente. Si realizza con carta e cartone di riciclo, rafforzati con una resina priva di petrolio e derivati. Il materiale è igienico, atossico e resistente a graffi e calore.
La biomalta (nota anche come ecomalta), un composto di acqua e componenti atossici, si costituisce al 40% di inerti da riciclo certificato ed è esente da cemento, calce e resine epossidiche. Traspirante, ignifuga e compatta anche in caso di sbalzi di temperatura (ingeliva, come si suol dire) è compatta e resistente, indicata per l’utilizzo in cucina.
Aggiungiamo a questi materiali anche il Lapitec, una pietra realizzata legando le polveri tramite cottura a 1250°C. È prodotta in lastre utilizzando materie prime naturali, senza derivati del petrolio.
Anche il ben meno esotico acciaio, ad ogni modo, è materiale green ed ecosostenibile. Necessità di quantità esigue di calore ed energia per essere prodotto e si ottiene spesso da metalli di riciclo.
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