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Uno degli hobby più affermati e diffusi è l’acquariofilia. Questa passione comporta l’allevare pesci e piante acquatiche nel proprio laghetto posizionato nel giardino di casa, o semplicemente in un acquario in vetro. Quest’ultimo potrebbe essere definito dai più una vasca riempita di acqua dolce, dove vivono pesciolini colorati di tutte le specie. Tale spiegazione è decisamente troppo semplicistica. Sicuramente non è un passatempo riservato ad esperti del settore; tutto sommato è semplice e non prenderà molto tempo. Occorre comunque partire assimilando alcune nozioni di base che consentiranno di iniziare questa attività con successo.
Questi aspetti da approfondire e scegliere in anticipo sono: che pesci mettere nell’acquario, il luogo di posizionamento, grazie al quale determiniamo anche la grandezza dello spazio destinato a questi simpatici animaletti, il tipo di vasca e quanto tempo occorre per prepararlo e renderlo un ambiente abitabile e confortevole per i suoi futuri inquilini.
Dove posizionare l’acquario
Bisogna considerare che l’acquario predilige posti della casa poco luminosi; sono infatti da evitare spazi illuminati dal sole diretto, che potrebbero innescare sbalzi di temperatura delle acque, sofferenza dei pesci, e malattie o morte delle piante stesse, che a causa di illuminazione eccessiva per troppe ore della giornata finirebbero per emanare un così cattivo odore da infestare l’intera stanza, addirittura arrivando ad espandersi in tutta l’abitazione.
Se dopo aver installato l’acquario, non fosse più possibile trasferire la vasca in altri angoli della casa, si consiglia di acquistare strumenti e prodotti che preserveranno la salute dell’habitat generato, in primis immettendo tempestivamente nell’acqua anidride carbonica che consentirà alle piante di sprigionare ossigeno e riportare il ph in equilibrio.
La tipologia del contenitore necessita di alcuni requisiti fondamentali come timer, filtro, illuminazione e riscaldatore. Questo facilita la manutenzione giornaliera ma è decisamente obbligatorio nei casi in cui si lascerà l’acquario incustodito per giorni o a motivo di una vacanza o per cause lavorative.
Allestimento
Una menzione particolare la dobbiamo fare per ciò che riguarda l’allestimento. Facciamo un esempio: prima di trasferirci nelle nostre case, l’abbiamo accuratamente ristrutturate, pulite, arredate e poi ci siamo felicemente appropriati degli spazi. Quasi mai ci trasferiamo prima ancora di averla ammobiliata.
In modo simile, non si possono comprare vasca, elementi decorativi e pesci nello stesso momento e catapultarli in una convivenza forzata. Tutto questo per dire che i pesciolini hanno diritto ad entrare in un habitat creato appositamente, dove i filtri siano già maturi. Questo cosa significa? Ci vorranno dalle due alle quattro settimane. Una volta scelta con attenzione l’acqua per riempire la vasca, prediligendo un’acqua che sia leggera e non dura, stracarica di calcare come in molte città italiane, è necessario aspettare. Inserendo dai primi momenti piante e alghe, nel giro di quindici giorni l’atmosfera sarà perfetta per i piccoli abitanti.
Che pesci mettere nell’acquario acqua dolce
In un acquario tropicale d’acqua dolce ci sono alcuni animali più adatti all’allevamento.
Indicati sono:
- Pesci rossi;
- Platy;
- i coloratissimi Guppy;
- i fluorescenti Black Molly;
- i vanitosi Neon;
- i socievoli Barbo Tigre;
- gli striscianti Pesce Gatto, adatti a ripulire i fondali.
Un pesce ricercato definito l’angelo dell’acquario è lo Scalare, una specie che ama vivere in coppia. Questi pesci crescono notevolmente e per questo, se inseriti nell’acquario domestico, non si potrà pensare che possano coesistere con gli abitanti di piccole dimensioni, di cui, purtroppo, crescendo, si ciberanno.
Alcune forme di vita che rallegrano questi spazi domestici sono davvero bizzarre. Si tratta di pesci serpentiformi come il Galletto, certi pesci serpente che si affossano e si mimetizzano col fondale; suggeriamo il Pangio con i suoi divertenti e colorati barbigli.
Una curiosità riguarda il pesce più costoso del mondo: è l’Arowana asiatico, detto anche pesce drago a motivo della sua somiglianza col drago popolare cinese. Pare che uno di questi particolari esemplari sia stato acquistato per la stratosferica cifra di 300.000 euro. Quando una passione diventa un’ossessione.
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