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Per quanto singolare, “deserto” e “architettura” non rappresentano due concetti che si escludono a vicenda. Nel corso degli anni, infatti, il tema dell’architettura nel deserto è diventato sempre più dibattuto, avviando svariate sperimentazioni che hanno portato alla realizzazione di abitazioni innovative.
L’architettura nel deserto, inoltre, potrebbe rappresentare una soluzione ai problemi di urbanistica e potrebbe anche dimostrare come specifici materiali e design possano adattarsi alle estreme condizioni climatiche connotate da temperature critiche.
Una delle più famose case costruite nel deserto è la villa di Marina Lancheros, nel distretto di Ancon, a nord di Lima, in Perù. La struttura, battezzata Casa C3 e progettata dallo studio di Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse, è immersa in un paesaggio “marziano” e si mimetizza con l’ambiente circostante, configurandosi come un raffinato esempio di architettura organica contemporanea. Inoltre, Casa C3 offre una suggestiva vista sull’oceano che crea un forte contrasto con il panorama brullo e sassoso del deserto.
La Dancing Light House si trova a Paradice Valley, situata a pochi chilometri dalla città di Phoenix, nel deserto dell’Arizona. La struttura, immersa nel contesto tipico del deserto, confina con resort termali e campi da golf d’élite. La Dancing Light House, conosciuta anche come la “casa con la luce che danza”, è stata progettata dal Kendle Design Collaborative e presenta un’architettura contemporanea che si integra perfettamente luce e i colori del terreno dell’Arizona.
La Teton Residence è stata progettata dallo studio architettonico americano Ro Rochett Design ed è stata realizzata nell’isolata e suggestiva area di Driggs, nella valle di Teton. Per questo motivo, quindi, l’edificio prende il nome dal luogo in cui è stata eretta e dalla Teton Range, la catena montuosa delle Montagne Rocciose che caratterizza il territorio dell’America Settentrionale, segnando il confine tra gli Stati dell’Idaho e del Wyoming.
La Shapeshifter House, ideata dallo studio Ogrydziak Prillinger Architects di San Francisco, è un’ambiziosa casa unifamiliare dalla struttura originale che rappresenta una prova di stile particolarmente anticonvenzionale. L’abitazione si trova nel deserto del Nevada, poco distante dalla città di Reno. La “casa mutaforme” sviluppa il proprio aspetto all’insegna dell’incertezza e dall’ambivalenza, aderendo perfettamente alla topografia sabbiosa e indefinita del deserto.
La Shipwreck Lodge o “rifugio del naufrago”, concepita dallo studio Nina Maritz Architects, è stata costruita nel parco nazionale di Skeleton Coast, in Namibia, in prossimità della foce del fiume Hoarusib. La struttura, situata tra le dune di sabbia bianca e rivolta verso l’oceano Atlantico, è composta da svariate costruzioni suggestive che si stagliano del deserto: il progetto disegnato dagli architetti, infatti, prevedeva di sviluppare un rifugio di lusso con 20 posti letto complessivi, in ambiente ostile, assicurando uno scarso impatto ambientale ma rispettando standard estremamente elevati in materia di comfort, certamente graditi dagli ospiti dell’hotel di Namibia.
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