Nonostante la recentissima frattura degli ultimi giorni tra società e allenatore, Gennaro Ivan Gattuso si è legato molto al mondo dei partenopei; così tanto da trasferirsi qui, dove Aurelio De Laurentis, fino a ieri, lo ha accolto a lavorare al progetto per riportare in auge il suo Napoli.
Così non perse tempo e nel 2019, quando firmò un contratto con la società, si comprò una casa a Posillipo, dove aveva in precedenza vissuto “el Pocho” Lavezzi, bomber che fino ad una decina di anni fa era un beniamino dei tifosi per la valanga di goal che segnava. É iniziata in questo modo la collaborazione tra l’ex centrocampista del Milan e la società partenopea. Per capire meglio di cosa stiamo parlando andiamo ora a vedere meglio la sua incredibile casa circondata da altre decine di ville di lusso.
La casa di Gattuso sorge in uno dei quartieri più ricchi ed eleganti di Napoli. Alcune di queste abitazioni sono molto lussuose e quella del “Ringhio” non è da meno. Acquistò la casa solo dopo alcuni sopralluoghi perché già sapeva dove gli sarebbe piaciuto trasferirsi. Infatti da ragazzo aveva fatto proprio qui a Napoli il proprio addio al celibato il ristorante “Mimì alla ferrovia” e si era innamorato della zona di Posillipo. Le ville in questa zona si distinguono per la vista panoramica sul mare e sul Vesuvio, per le dimensioni abnormi e per la finezza con la quale queste sono state decorate e abbellite. Per questo motivo sono tutte edificate lungo la costa. Quella di Gattuso ha infatti una spaziosa terrazza che permette di rilassarsi, prendendo il sole mentre osserva l’immensità del mare dal proprio lettino; un vero e proprio sogno ad occhi aperti.
Come tutte le ville di questa lussuosa zona, gli interni sono ben illuminati ed eleganti. Lo stile è sicuramente moderno, infatti si tende ad usare colori chiari da abbinare ai complementi d’arredo di nuova generazione. L’estetica sposa la funzionalità in modo più che armonioso attraverso l’uso di forme lineari e raffinate. Le pavimentazioni della casa sono in gres porcellanato o parquet dove l’allenatore del Napoli, anche in periodo di quarantena, camminava avanti e indietro dal nervoso per non riuscire ad aiutare sul campo i suoi giocatori. Infatti ha passato gran parte del lockdown con la divisa della società e al telefono a dar direttive ai calciatori circa l’allenamento che dovevano mantenere a casa e la dieta. Sappiamo bene quanto questi elementi siano cruciali per la carriera di un calciatore e per una società sportiva.
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