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Gli italiani nutrono per la cucina un amore viscerale da sempre: è il luogo in cui vengono preparate pietanze di ogni tipo (e si sa, nessun popolo è attaccato e si riconosce nelle tradizioni culinarie come quello italico), che contribuiscono a riunire attorno a un tavolo le persone care in un’atmosfera di convivialità unica. In cucina ci si riunisce con i propri affetti soprattutto la sera o nei giorni di riposo, per raccontarsi quanto è accaduto durante la giornata, rilassarsi e vivere attimi spensierati.
Il contesto cucina ha subito delle evoluzioni anche dal punto di vista degli usi e costumi: da regno delle casalinghe, che si occupavano di rifocillare mariti e figli coi loro manicaretti, a spazio occupato e sfruttato da tutti i membri della famiglia, capace di accogliere anche amici e parenti. Essendo una zona della casa frequentata da sempre più persone, l’arredamento dovrà essere costruito nella maniera più funzionale possibile, organizzando i mobili e gli elettrodomestici seguendo precise regole ergonomiche, e tenendo conto della forma e delle dimensioni della stanza, in rapporto ai vari schemi compositivi possibili.
Quando si progetta una cucina, bisogna tenere in considerazione il “triangolo ergonomico”. Di cosa si tratta? È un sistema che aiuta a trovare la disposizione migliore per mobilia ed elettrodomestici, tenendo in considerazione le tre parti funzionali della cucina, così da potersi muovere agilmente in ogni spazio. Esse sono divise rispettivamente in zona cottura, zona lavaggio e zona di conservazione.
Il primo spazio ha come elemento centrale il piano cottura, circondato da altri elementi d’arredo come la cappa (obbligatoria per legge), almeno un piano da lavoro, e un mobile o cassetto in cui riporre tutti gli oggetti utili per cucinare, come pentole, padelle e utensili vari. Una cucina ideale vede il piano cottura collocato sulla medesima linea del lavello, separati da un piano da lavoro, questo perché con tale disposizione si eviterà di spargere acqua per la stanza spostando gli alimenti da una parte all’altra. Un’altra sistemazione dei piani da lavoro può essere pensata inserendo degli elementi estraibili, simili a cassetti. Il forno può essere posizionato in due modi: o sotto i fornelli o sistemato in una colonna insieme al microonde, e quest’ultima è diventata ormai la soluzione preferita, perché più moderna e salva spazio. Inoltre consente di avere ad altezza occhi le pietanze e maneggiare le teglie con comodità, evitando di abbassarsi. I fornelli più funzionali sono quelli aventi manopole frontali, e il modello prediletto sta diventando quello a induzione.
La postazione lavaggio, strettamente correlata alla zona cottura, presenta generalmente un lavello con o senza gocciolatoio, in cui sciacquare le stoviglie e gli alimenti, che può essere realizzato in acciaio o con materiali antimacchia, al di sopra del quale verranno poste delle ante per contenere lo scolapiatti. Il lavandino può essere accessoriato con un depuratore d’acqua per la cucina. Dove si posiziona un purificatore acqua per rubinetto?
Generalmente viene collegato al miscelatore e in base alla disposizione della cucina può essere posizionato sottozoccolo, sottolavello o sopra lavello. La sua installazione non richiede interventi di muratura e deve essere svolta da personale competente. La funzione del depuratore d’acqua per la casa permette di avere acqua pura e leggera, eliminando in cucina la dispensa delle bottiglie di plastica. Accanto al lavello, se lo spazio lo consente, si può inserire una lavastoviglie (tenendo presente la posizione degli allacciamenti elettrici e idrici), e uno o più pensili in cui riporre piatti e bicchieri.
Nell’ultimo ambiente ideale della cucina, la fa da padrone il frigorifero, in cui si conservano gli alimenti freschi, e il congelatore che ospita i cibi congelati. Adibite a preservare gli alimenti secchi le dispense, che possono essere disposte in colonna o nelle basi della cucina.
Tutti gli spazi pensati per sistemare gli ingredienti adibiti alla preparazione delle pietanze dovranno essere posizionati lontano dai fuochi, per evitare che le proprietà organolettiche degli alimenti vengano compromesse, e che si effettuino consumi di elettricità eccessivi. L’ubicazione ottimale è vicino al lavello, anche per questioni pratiche: spesso i cibi vanno lavati prima di essere messi in padella.
Ci sono poi degli elettrodomestici che non sono per forza indispensabili, e che quindi si potrebbero definire accessori, che si possono quindi inserire in cucina in un secondo momento per soddisfare nuove esigenze, come la macchina del caffè o il tostapane, i quali necessitano di spazi e prese di corrente dedicate per essere sfruttati (lontane almeno 60 cm dalle fonti d’acqua), altrimenti bisognerà munirsi di prolunghe o ciabatte, poco indicate e pericolose. Si consiglia di tenere uno dei piani di lavoro proprio per questi elettrodomestici, specialmente per i più utilizzati, come il tostapane o lo spremiagrumi.
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