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Antilia, a Mumbai, è la casa più grande e costosa del mondo. Il proprietario di questo edificio lussuoso è Mukesh Ambani, magnante del petrolio e del gas, tanto da essere considerato l’uomo più ricco dell’India e il quarto più ricco del mondo.
Il suo patrimonio si aggira intorno ai 49 miliardi di dollari.
Antilia a Mumbai
Antilia è un grattacielo di 27 piani, alto 173 metri, che dispone di 37 mila metri quadrati di superficie. Sorge al centro della città di Mumbai ed è stimata per un valore di 1 miliardo di dollari.
L’edificio sontuoso sovrasta più del doppio in altezza le costruzioni che la circondano. Difatti è stato definito da S. Dey “il Taj Mahal del 21esimo secolo“.
Le stanze
Al suo interno, Antilia ha un centro benessere con palestra e sala da ballo. Contiene anche un cinema da 50 posti, un numero spropositato di camere da letto e varietà di altre sale. Sul tetto, ci sono tre piste per elicottero, mentre il parcheggio interno può ospitare 160 auto.
Dalle finestre dell’attico si gode di una vista sul Mar Arabico.
Lo staff
L’abitazione vanta un personale composto da 600 persone circa. Nove ascensori trasportano lo staff che si prende cura di Ambani, il proprietario, e la sua famiglia, composta dalla moglie e da tre figli.
Il progetto iniziale
L’edificio ha richiesto quasi tre anni di lavori. Inizialmente era stato presentato come uno degli edifici più verdi al mondo. Difatti, nel progetto iniziale era previsto che l’edificio fosse ricoperto da una struttura rivestita in fogliame verde, in seguito sostituita dalla geometria in acciaio rigido attuale.
La costruzione finale
La residenza di Ambani si ispira alla filosofia archittettonica indiana Vaastu, molto simile alla tradizione cinese del Feng shui. Il proprietario voleva che ogni piano fosse diverso dall’altro, sia per quanto riguarda la disposizione delle stanze sia per i materiali utilizzati.
Simbolo dell’eccesso
Realizzato all’interno di un paese che conta un terzo della popolazione più povera al mondo, Antilia rappresenta perfettamente la malattia del consumo eccessivo e dello spreco che caratterizza la società attuale nel paese.
